Friday, May 08, 2009

Stereometric Morphologies_001




Le tavole illustrate di Kunstformen der Natur di Ernst Haeckel , citate nel post precedente, sono state di grande ispirazione per uno studio sui modelli stereometrici e sulle loro deformazioni.
Il Parametricist Manifesto di Patrik Schumacher, presentato alla biennale di Venezia del 2008, ha definitivamente ufficializzato una tendenza ormai diffusa in diverse discipline dell'avanguardia contemporanea; la ricerca sviluppata all’interno dello studio Zaha Hadid Architects durante le fasi di progettazione del Regium Waterfront di Reggio Calabria è stata l’occasione per sperimentare una tecnica compositiva ispirata alla biologia evoluzionistica e ampiamente descritta da Filippo Innocenti nell’articolo “Crescita, forma e adattamento”(1).
L’analisi è stata condotta applicando in maniera scientifica delle semplici trasformazioni a forme di ispirazione organica generate secondo precise regole della geometria euclidea. La morfogenesi della forma parte dall’individuazione del poligono di base, nel primo caso un triangolo equilatero. Su ogni lato del triangolo sono stati costruiti dei quadrati, a loro volta suddivisi in due parti uguali dagli assi di simmetria, nonché mediane del triangolo, fino ad ottenere una sorta di croce a tre rami. Sui vertici di questa figura geometrica si distribuiscono in maniera omogenea i punti di controllo delle curve di terzo grado che saranno poi le generatrici delle forme tridimensionali rappresentate in queste immagini.












Le possibili configurazioni di partenza sono infinite e ognuna di esse può subire un numero illimitato di trasformazioni. Si può scegliere il quadrato, il pentagono o l’esagono come poligono base del processo anziché il triangolo; si possono utilizzare curve di secondo grado anziché di terzo e si possono disporre i loro punti di controllo in maniera sempre diversa sui vertici del poligono di base. Allo stesso modo in cui “ogni fenomeno naturale consiste nella sommatoria di un infinito numero di azioni subordinate”(2), le operazioni che si susseguono durante l’intero processo di deformazione sono molteplici e il risultato non può essere mai considerato lo stadio finale bensì un preciso fotogramma di un complesso sistema in continua trasformazione.



La proprietà straordinaria di questi sistemi è quella di mantenere invariate le loro caratteristiche morfologiche anche a seguito di consistenti trasformazioni geometriche. Come nei reticoli cartesiani di D’Arcy W. Thompson ognuna di queste forme si può ottenere tramite una deformazione di un’altra forma che possiede la stessa struttura geometrica e che per convenzione viene assunta come modello di riferimento. Ad esempio partendo dalla figura di base pentalobata si possono ottenere diverse configurazioni applicando delle semplici trasformazioni di traslazione o rotazione di alcuni punti di controllo delle curve. In alcuni dei casi illustrati le trasformazioni sono state effettuate secondo principi di simmetria assiale o centrale, altre in maniera libera; ma osservandole bene tutte sono facilmente riconducibili all’elemento pentalobato di partenza e ne conservano immutate le principali caratteristiche morfologiche.












(1) edA Esempi di Architettura - Info-Architetture. L'architetura performativa dell'età dell'informazione.
(2) D'Arcy W. Thompson - Crescita e forma, la geometria della natura