Saturday, April 17, 2010

Parametric Vertebrate Tower





Il concorso per il museo della moda di Tokyo bandito da Arquitectum è stata l’occasione per trasferire la ricerca morfologica sui sistemi in continua trasformazione nella progettazione di una torre di 100 metri tramite un sistema parametrico di controllo della forma. Nel breef il programma funzionale era abbastanza dettagliato e la distribuzione in verticale dei vari ambienti del museo più o meno fissata. La scelta è stata quindi di articolare la progettazione in due fasi generando prima una “torre di default” che soddisfacesse le richieste più generali del bando come il dimensionamento non superiore a 4000 mq, l’altezza di 100 metri e il sistema di distribuzione verticale; una volta stabilito il “genotipo” si sono sperimentate le sue possibili trasformazioni in funzione delle esigenze specifiche del programma funzionale e del rapporto con il contesto urbano fino alla definizione di una configurazione ideale. È in questa fase che si è cristallizzata la forma definitiva con le tre punte contenenti i tre ambienti più importanti: il giardino all’aperto in basso, lo spazio espositivo principale al centro e la passerella per le sfilate in alto.


La struttura principale è concepita come una spina dorsale; si sviluppa dal basso verso l’alto tramite la ripetizione dello stesso componente che, in funzione dei parametri di deformazione, varia le sue proporzioni ad ogni piano e si connette ai cores in cemento armato che contengono gli ascensori, le scale di sicurezza e la distribuzione verticale degli impianti. La pelle esterna segue le deformazioni della struttura ed è costituita da una mesh triangolare di pannelli piani il cui gradiente di apertura varia in funzione delle esigenze di illuminazione naturale degli ambienti interni.




I parametri di deformazione sono legati alla volontà di stabilire un interpiano variabile in funzione del tipo di ambiente e una pianta di forma e dimensioni sempre diverse mantenendo però invariata la morfologia di base ad ogni livello in modo da organizzare un sistema di distribuzione verticale efficiente. Nessuna superficie è stata disegnata in maniera indipendente; l’intera geometria della torre è stata generata unicamente a partire da 10 curve di controllo verticali sulle quali giacciono i dieci punti di controllo della curva che definisce la pianta ad ogni livello. Modificando le curve di input, e cambiando i parametri che controllano l'interpiano, la forma della torre può variare fino a quando non si arriva alla configurazione desiderata.









Progetto con Federico Bistolfi.